Depressione peripartum

Pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) le Linee guida per prevenirla, offrire uno screening tempestivo e il trattamento più appropriato



Il periodo perinatale è quello che comprende la gravidanza e il primo anno dopo il parto e che si caratterizza per i notevoli cambiamenti fisiologici, psicologici e sociali nella vita delle donne. Si stima che, proprio in questa fase, ben 1 donna su 5 sviluppi problemi di salute mentale, con una particolare frequenza di depressione e ansia. La depressione peripartum, caratteristica di questo periodo, può influire molto negativamente sulla salute della madre, sulla salute e lo sviluppo del feto/neonato prima e del bambino poi, e sulle relazioni familiari tutte. Senza contare che tutto questo rischia di avere un peso sociale ed economico rilevante per i sistemi sanitari. Inoltre, non da ultimo, il rischio di mancata diagnosi e cura dei disturbi perinatali è alto, procrastinando i trattamenti e quindi aggravandosi le condizioni patologiche delle donne che ne soffrono.

Sul sito dell’ISS sono state pubblicate le Linee guida di pratica clinica evidence-based per la prevenzione, lo screening e il trattamento della depressione peripartum (Evidence-Based Clinical Practice Guidelines For Prevention, Screening and Treatment Of Peripartum Depression). Si tratta di Linee guida prodotte nel dicembre scorso dal Research Innovation and Sustainable Pan-European Network in Peripartum Depression Disorder (Riseup-PPD): una rete internazionale e interdisciplinare finanziata dall’UE, costituita da ricercatori e professionisti e dedicata alla promozione della salute della donna nel periodo perinatale. Tra gli scopi della rete c’è anche quello di sviluppare strumenti e interventi utili a diagnosticare, trattare e prevenire la depressione peripartum.

Dal 2019 al 2023, hanno partecipato a RISEUP-PPD 31 Paesi europei, tra cui l’Italia con l’ISS.

Le linee guida – chiarisce l’Iss – sono destinate principalmente ai professionisti della salute mentale come psichiatri e psicologi, ma anche a ostetriche, ginecologi, pediatri, infermieri, medici di medicina generale, assistenti sociali e a coloro che svolgono ruoli chiave nell’attuazione di interventi per la prevenzione, lo screening o il trattamento della depressione peripartum.

Sebbene le Linee guida del Riseup-PPD rappresentino un notevole progresso nel miglioramento della qualità dell’assistenza e una maggior tutela della salute mentale perinatale, la loro efficacia risente di tre fattori importanti legati di disparità 1) nelle conoscenze esistenti e nei dati disponibili tra Paesi e Regioni europei; 2) nella disponibilità di risorse locali per la salute mentale perinatale; e 3) nelle condizioni ambientali e sociali delle donne. Individuare e occuparsi di questi fattori risulta pertanto necessario affinché sia garantita a tutte le donne un’assistenza adeguata in questa delicata fase della loro vita.

Le Linee guida sintetizzano le evidenze scientifiche, provenienti da revisioni sistematiche e metanalisi, sugli interventi di prevenzione, screening e trattamento della depressione unipolare peripartum relativamente al contesto europeo.

Attraverso 48 raccomandazioni di pratica clinica il documento presenta strategie cliniche per la depressione peripartum nelle tre aree della prevenzione, screening e trattamento.

Relativamente alla prevenzione della depressione peripartum vengono valutati: interventi di tipo psicologico e psicosociale; farmacologico come l’uso di antidepressivi; uso di integratori alimentari; la pratica di attività fisica. Per lo screening sono valutati programmi di screening previsti per la popolazione generale e per le donne ad alto rischio.

Per quanto riguarda l’ambito del trattamento vengono valutati: interventi di tipo psicologico; terapie farmacologiche; stimolazione cerebrale non invasiva; trattamenti non convenzionali e complementari.

Qui si possono consultare le linee guida ISS:

https://www.iss.it/en/-/lg-int-areapsichiatrica