Un lavoro


Non ci fossero i comunicati stampa le nostre giornate sarebbero molto meno interessanti. Ne piovono – di più: ne grandinano – nelle caselle della posta elettronica e, se talvolta pensi di provare a cancellarti dalla lista dei destinatari, cambi subito idea pensando che ti verrebbero a mancare dieci, cento lampi di allegria quotidiana.
L’ultimo – ma è già il penultimo, terzultimo, quartultimo... – ci dice che un disoccupato su tre è molto soddisfatto della propria vita sessuale.
La sorpresa è al rigo successivo: “tra chi lavora la percentuale si ferma al 23%.” Tra i pensionati, i “molto soddisfatti” sono solo il 17%.
La fondazione (che grande cosa sono le fondazioni in Italia, nevvero?) ci spiega che è il lavoro ad essere il fattore chiave per la nostra soddisfazione, ma in senso contrario a quello che ci saremmo aspettati. Il lavoro e non altro (che so, magari l’età).



Ragionare stanca, scrive Hykel Hosni nel bel libro Probabilità: come smettere di preoccuparsi e iniziare ad amare l’incertezza. Speriamo non lo legga nessuno tra quelli che lavorano in quelle organizzazioni che ci rendono così allegri: le fondazioni, le grandi avversarie del ragionamento e della logica.
Ldf
luca.defiore@pensiero.it