Sintesi del Progetto
RE-DEFINE


Per l’Italia il recente flusso di profughi ucraini rappresenta un’acuzie di arrivi che da lustri caratterizzano il passaggio dei confini nazionali
e l’approdo di popolazioni in fuga per la vita.
Non basta l’accoglienza, la disponibilità,
il volontariato. Sono necessari interventi qualificati, lungimiranti ed efficaci. Caratteristiche della pratica “evidente”
in quanto tale efficace, non della politica.
RE-DEFINE Progetto Europeo, coordinato
da Corrado Barbui dell’Università di Verona,
va in questa direzione (https://www.dnbm. univr.it/?ent=iniziativa&id=7546).
Red.


Circa l’1% della popolazione mondiale – 1 persona su 97 – è costituita da migranti forzati.
I rifugiati e i richiedenti asilo sono soggetti più a rischio di sviluppare un disagio psicologico rispetto alla popolazione generale a causa delle difficili esperienze di vita prima, durante, e dopo la migrazione. Tuttavia, la maggior parte dei rifugiati e richiedenti asilo con una sintomatologia psicopatologica lieve non riceve alcun intervento terapeutico. In generale in ambito sanitario gli investimenti per la salute mentale rappresentano solo il 2% e, per quanto riguarda l’ambito dei rifugiati, gli interventi efficaci per il benessere psicologico sono limitati e spesso non accessibili dal punto di vista economico. Recentemente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sviluppato un intervento di supporto psicologico chiamato Self Help Plus (SH+). In un recente studio internazionale intitolato RE-DEFINE (Refugee Emergency: Defining and Implementing Novel Evidence-based psychosocial interventions) SH+ si è dimostrato efficace nel ridurre il disagio psicologico e l’incidenza di disturbi mentali in un campione di più di 1000 rifugiati e richiedenti asilo accolti in cinque Paesi europei e in Turchia.


SELF HELP PLUS (SH+)

È un intervento di supporto psicologico con dati di efficacia disponibili promettenti, a bassa intensità e ridotto impatto economico.

Può essere somministrato ad ampi gruppi di persone (fino a 30), da facilitatori non specializzati che ricevono una breve formazione specifica.

Può essere tradotto ed è facilmente adattabile a diversi contesti.

I facilitatori necessitano di formazione e supervisione minime.

Può essere implementato come un intervento psicologico indipendente o in combinazione con altri interventi.


RE-DEFINE

RE-DEFINE è un progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma quadro Horizon 2020 Reseach and Innovation Societal Challenges, Grant Agreement No 779255.

RE-DEFINE ha testato l’efficacia e il rapporto costo-efficacia nell’usare SH+ per prevenire l’insorgenza di disturbi mentali in rifugiati e richiedenti asilo con disagio psicologico, in paesi ad alto e medio reddito.

I risultati dello studio RE-DEFINE mostrano che SH+ può aiutare a ridurre il disagio psicologico e a prevenire l’insorgenza di disturbi mentali in rifugiati e richiedenti asilo in situazioni di stress psicologico.


RACCOMANDAZIONI CHIAVE

I risultati del progetto RE-DEFINE hanno permesso di generare le seguenti cinque raccomandazioni relative a popolazioni esposte ad eventi avversi, inclusi rifugiati e richiedenti asilo:

1. investire nella salute mentale e generare prove di efficacia su interventi psicologici promettenti, come SH+.

2. Implementare SH+ per aiutare a ridurre il disagio psicologico e prevenire l’insorgenza di disturbi mentali.

3. Implementare SH+ come parte di un approccio integrato che includa anche valutazioni relative ai costi.

4. Integrare SH+ all’interno di protocolli sanitari pubblici o di assistenza territoriale.

5. Investire nell’implementazione di studi longitudinali per definire percorsi, barriere e fattori facilitanti che permettano di adattare SH+ a diversi contesti.