Interrogazione parlamentare urgente
(ex art. 151 Reg.Sen.)


Al Ministro della salute,
al Ministro dell’economia e delle finanze
Premesso che: il comma 2, dell’articolo 48 del Decreto Legge 30 settembre 2003 n. 269 recante “Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell’andamento dei conti pubblici”, convertito in legge, con modificazioni, dalla Legge 24 novembre 2003, n. 326, istituisce: “(...) con effetto dal 1° gennaio 2004, l’Agenzia Italiana del Farmaco, di seguito denominata Agenzia, sottoposta alle funzioni di indirizzo del Ministero della salute e alla vigilanza del Ministero della salute e del Ministero dell’economia e delle finanze”; la lettera g), del comma 5, del predetto articolo affida all’Agenzia Italiana del Farmaco il compito di “proporre nuove modalità, iniziative e interventi, anche di cofinanziamento pubblico-privato, per promuovere la ricerca scientifica di carattere pubblico sui settori strategici del farmaco e per favorire gli investimenti da parte delle aziende in ricerca e sviluppo”; il medesimo articolo istituisce, altresì, un fondo a supporto della ricerca indipendente, finanziato da un contributo pari al 5% delle spese promozionali (escluse le spese per il personale) annualmente versato dalle aziende farmaceutiche all’Agenzia; a seguito delle predette disposizioni l’AIFA, ha promosso bandi e finanziato ricerche cliniche per cinque anni. Il sistema di reclutamento e di selezione dei progetti ha sempre rispettato criteri di trasparenza ed efficienza. Infatti, dalla promulgazione del bando, alla presentazione delle proposte da parte dei ricercatori clinici, alla loro selezione da parte di un panel internazionale, nonché all’attribuzione dell’incarico con la firma del contratto, solitamente trascorreva meno di un anno; a quanto risulta, nei primi cinque anni di attività l’AIFA ha finanziato 207 progetti per un finanziamento complessivo di poco inferiore ai 100 milioni di euro, divenendo, pertanto, un modello di originalità ed eccellenza tale da attrarre negli anni l’interesse della comunità scientifica internazionale e da essere replicato in altri paesi. Considerato che: l’esperienza dei bandi AIFA, interrotta dopo poco tempo il suo avvio, è ripresa nel 2012 con l’ultimo bando, che ad oggi risulta ancora inevaso. Da allora un centinaio di ricercatori clinici ammessi alla valutazione finale attendono di sapere se il loro progetto risponde agli interessi di AIFA e se conseguentemente è idoneo a ricevere il relativo finanziamento. A ciò si aggiunga il fatto che, essendo la medicina in rapida evoluzione, le ipotesi alla base degli studi allora presentati e le metodologie adottate per verificare tali ipotesi potrebbero non essere ancora attuali; il persistente stato di stallo priva l’AIFA stessa, il Servizio sanitario nazionale, i medici e i pazienti di risposte utili all’utilizzo ottimale delle risorse tecnologiche ed economiche disponibili; priva, altresì, i ricercatori di risorse utili a perseguire tali risposte in un periodo di particolari ristrettezze di fondi per la ricerca, tanto più se indipendente e, infine, lascia inutilizzate le relative risorse. Si chiede di sapere: se i Ministri in indirizzo, alla luce dei fatti esposti in premessa, non ritengano di adoperarsi con la massima sollecitudine presso l’AIFA perché la medesima attivi prontamente le procedure per il rapido espletamento del bando del 2012; se i Ministri in indirizzo non ritengano altresì di intraprendere le opportune iniziative al fine di ripristinare la cadenza annuale della promulgazione del bando citato, evitando che risorse pubbliche rimangano inutilizzate per anni, a maggior ragione quando riguardano la ricerca e in particolare la ricerca indipendente; a quanto ammontano le risorse annualmente versate all’AIFA dalle aziende farmaceutiche, quante risorse – e in base a quali criteri – sono destinate ogni anno alla ricerca indipendente e qual è l’ammontare delle risorse non utilizzate nel corso degli ultimi anni.
Dirindin, Maturani, Bianco,
Dalla Zuanna, Granaiola, Mattesini,
Padua, Silvestro, Valdinosi