Ti vaccino perché ti voglio bene

È davvero un atto di coraggio scrivere oggi un libro sulle vaccinazioni, ma un atto di coraggio necessario perché, in un momento di particolare confusione sull’argomento, è essenziale ricreare un clima di fiducia tra la popolazione e i medici.
Fiducia è la parola chiave alla base di questo libro. Fiducia che una quota crescente della popolazione di tutto il mondo più ricco ha perso nei confronti della politica, delle istituzioni in generale, e anche delle autorità sanitarie e dei medici.
Le persone oggi più di ieri vogliono essere informate, coinvolte, non vogliono subire decisioni prese da altri, anche quando si tratta della propria salute. Pertanto bisogna lavorare sui dubbi o sui rifiuti. Ecco perché questo lavoro di Tommaso Montini serve, e serve soprattutto in questo momento storico: Tommaso riesce a trasmettere fiducia alle mamme e ai papà a cui parla, per molti motivi. Perché è in grado di parlare ai genitori, di farsi comprendere, senza imporre la sua idea ma fornendo tutti gli strumenti per capire che scelta compiere.
Per esempio, Tommaso spiega che negli anni ‘60-’70 con le sole vaccinazioni per difterite, tetano, pertosse (cellula intera), polio e vaiolo si iniettavano 3215 antigeni. Oggi vaccinando contro difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B, Haemophilus b, morbillo, rosolia, parotite, varicella, pneumococco 13, rotavirus e meningococco C, iniettiamo solo 148 antigeni.
Inoltre, Tommaso non ha alcun conflitto di interessi con le case farmaceutiche produttrici di vaccini, quindi non ha nulla da difendere, vuole solo salvaguardare la salute dei bambini che si affidano a lui e con questo libro vuole rivolgersi a più persone. Si tratta di un libro rivolto principalmente ai genitori ma è molto utile ai pediatri, che trovano scritte qui facili facili quasi tutte le risposte alle domande che ogni giorno ricevono da tanti genitori.
“Fiducia” e “strumenti” sono due concetti chiave alla base di questo volume, ma dobbiamo segnalare che il nostro governo oggi ha scelto l’obbligo e la punizione. Due modi opposti di affrontare il problema. L’obbligo vaccinale ha il solo vantaggio di abolire l’assurda e sbagliata politica vaccinale diversa da regione a regione per cui era possibile che Francesco in Sicilia venisse vaccinato per il meningococco e Paola in Campania no, o che Adele in Veneto ricevesse il vaccino anti-rotavirus mentre nel resto d’Italia non lo faceva nessun altro. Questa è una politica folle perché le vaccinazioni, per essere efficaci davvero, devono coprire la quasi totalità della popolazione.
Le coercizioni non servono, servono solo a far scappare quelli che hanno dei dubbi, in quanto alimentano un clima di contrapposizione tra genitori e sanità pubblica. Proprio il contrario di ciò che è necessario per raggiungere l’obiettivo di proteggere il bambino vaccinandolo. Fiducia, si diceva, è la parola chiave e i medici devono recuperarla presso la popolazione. Questo libro è d’aiuto in tal senso.
Roberta Villa scrive: “Con le emozioni delle persone, con la loro percezione del rischio, tanto più se si tratta dei loro bambini piccoli, non si può agire con leggerezza” e Tommaso Montini cerca proprio di spiegare in maniera semplice, precisa, sorretto da robuste evidenze scientifiche, cosa è meglio fare per il proprio bambino e perché non bisogna avere paura. Tommaso non scrive quello che pensa a titolo personale, ci illustra i dati che provengono dalle migliori e più aggiornate evidenze scientifiche. E lo fa libero da conflitti di interesse. Questa è una garanzia per chi legge.



Non vogliamo con questo libro convincere nessuno, vogliamo soltanto informare correttamente i genitori in modo che possano consapevolmente fare le scelte più opportune per i loro e per tutti i bambini. Perché qui si tratta di proteggere da malattie difficili non solo il proprio bambino ma tutti i bambini.
Infine, sarà compito prioritario di tutti i pediatri mettere in atto d’ora in poi un certosino lavoro finalizzato al recupero di un sano rapporto di fiducia con i cittadini e per ottenere questo risultato bisogna evitare ogni reticenza e scegliere di parlare un linguaggio di verità, anche evidenziando i punti deboli del sistema vaccinale; il tutto in nome del principio primario di lealtà nei confronti del cittadino.
E non possiamo non dire che sarà necessario dotare le strutture dove si somministrano i vaccini di alti standard di qualità e di moderne tecnologie al nord e al sud del paese. Non si può ancora fare a meno dell’anagrafe vaccinale, né di un efficace sistema di sorveglianza in grado di comunicare rapidamente il peso reale delle reazioni avverse e le valutazioni di efficacia dei vari vaccini. Vi è inoltre necessità di formare gli operatori alle abilità comunicative e relazionali per tradurre in pratica quanto previsto. Ecco, queste sono criticità che non si possono negare e bisogna lavorare per superarle il più in fretta possibile.
Il libro di Tommaso Montini, che andrebbe letto anche dai pediatri, ci aiuta a ristabilire un patto di fiducia con i cittadini senza obblighi. A noi questa sembra la strada giusta.
Tratto dalla presentazione di
Paolo Siani
Direttore UOC Pediatria
Ospedale Santobono, Napoli