Riaprono le scuole

di Paolo Siani*

Il tema caldo in questo fine estate è la riapertura delle scuole. In realtà è un tema che ho affrontato spesso in questi mesi insieme a un gruppo di parlamentari di maggioranza, perché tenere chiuse le scuole (sono proprio le ultime ad aprire) porterà dei danni incalcolabili sui nostri ragazzi e soprattutto per quelli più fragili.
Quella a cui stiamo assistendo è la più grande interruzione dei sistemi educativi della storia con quasi 1,6 miliardi di studenti in oltre 190 Paesi. Tutti siamo d’accordo che la chiusura delle scuole in piena emergenza è stata vitale, ma ora è altrettanto necessario riaprire le scuole in modo sicuro.
Continuare a tenere lontano dalle scuole gli studenti può provocare effetti gravi in termini di istruzione e di salute, compresa quella mentale.
Inoltre c’è il rischio che molti bambini di famiglie disagiate possano trovarsi a vivere in un ambiente familiare violento. E come al solito l’impatto sarà più pesante per i bambini in situazioni di disagio sociale e di indigenza.
Scrivevamo al Governo, alcuni mesi fa, che “occorre un’ampia revisione del sistema scolastico e siamo consapevoli che dare seguito a tale proposito comporti un importante investimento economico in termini di spazi e personale. Tuttavia, è nostro obiettivo restituire valore alla educazione come patrimonio collettivo ed impedire che questa venga considerata, come è successo in questa emergenza, e come accade spesso nel nostro Paese, un fatto privato di competenza delle sole famiglie. Vogliamo che avere cura di bambini e ragazzi diventi una preoccupazione pubblica, e come tale influenzi le decisioni non solo sul futuro della scuola, ma sull’organizzazione di tutta la società. Siamo convinti che mettere al centro di questa “ripartenza” i più piccoli sia un modo buono e fertile per ripensare a una nuova normalità, vorremmo azzardare addirittura migliore di quella di “prima del virus”, per immaginare un Paese in cui il futuro si progetta, si sogna e si costruisce a partire dalla cura di coloro che saranno gli abitanti del nostro Domani”.
La nostra priorità era e resta la prudenza, ma siamo convinti che, se non prendiamo le opportune misure di gestione della situazione, ci troveremo a dover fronteggiare un altro tipo di emergenza sanitaria e sociale al tempo stesso, forse più insidiosa di quella di oggi e molto più lunga e difficile da curare, con implicazioni socio-economiche imprevedibili.
Ci rendiamo conto che l’apertura delle scuole in sicurezza è molto difficile e complicata, non solo per quello che accade dentro le scuole, ma per tutto quello che accade intorno alle scuole e in primo luogo per i trasporti.
Andrebbero incrementati i servizi di pre-scuola e giochi serali che sono riservati alle famiglie i cui genitori sono entrambi lavoratori e hanno la necessità di ampliare il normale orario di frequenza scolastica.
Infine, sarebbe molto utile per la ripartenza inserire la figura dell’infermiere scolastico, come membro dello staff abituale di cui si compongono gli istituti didattici, al pari di insegnanti, personale di sostegno, addetti alla pulizia e alla mensa.

Le opinioni espresse dall’autore sono personali e non riflettono
necessariamente quelle dell’istituzione di appartenenza.


*Pediatra e Parlamentare, Commissione bicamerale infanzia e adolescenza, Direttore UOC Pediatria 1,
Ospedale Santobono, Napoli – siani.paolo@gmail.com