Un accompagnamento senza dolore


di Paolo Siani*


Il lavoro del parlamentare è spesso un lavoro oscuro, specie di un parlamentare alla sua prima legislatura. E io sto provando, da quando sono stato eletto, a raccontare sulle pagine di “Ricerca e Pratica” e sui miei canali social tutto quello che riesco a realizzare in Parlamento.

Una delle prime attività che ho svolto in Commissione Affari Sociali è stata un’indagine conoscitiva sulle cure palliative, con particolare riguardo a quelle pediatriche. Già da medico ospedaliero, mi ero occupato del problema con corsi di formazione specifici e con un grande progetto di umanizzazione delle cure in Regione Campania insieme al Prof. Vairo. Ecco perché, giunto in Parlamento, ho subito chiesto e ottenuto di realizzare in Commissione Affari Sociali un’indagine conoscitiva per vedere a che punto fosse l’attuazione della Legge n. 38 del 2010. Poi, insieme al collega Trizzino, abbiamo presentato una mozione che è stata discussa e approvata in aula proprio sul tema in questione.

Sia nell’indagine conoscitiva che nella mozione in aula, era stata evidenziata la grave carenza nella formazione del personale sanitario. In quasi tutte le audizioni, emergeva che uno degli aspetti di maggiore criticità era legato alla formazione nell’ambito delle CPP e TD, che durante il percorso curriculare è un argomento estremamente carente.

In ambito accademico, infatti, veniva evidenziato che non vi è personale preparato in questi campi e che l’ingresso di figure adeguate è tutt’altro che scontato. La costante e duratura mancanza di competenze limita a sua volta l’organizzazione di centri dedicati. Da parte di alcuni soggetti auditi, in particolare, era stato evidenziato che obiettivo prioritario da perseguire era l’istituzione di una disciplina specifica in cure palliative e di una scuola di specializzazione, alla stregua di quanto avviene in altri Paesi europei.

Era stata anche avanzata l’ipotesi che, in attesa che tali obiettivi fossero realizzati, si sarebbe potuto pensare all’introduzione della figura del “professor of practice”, un docente poco utilizzato nelle Università italiane, ma ampiamente presente nel mondo anglosassone e nei Paesi europei, che è chiamato a trasmettere le proprie competenze professionali agli studenti in medicina.

Siamo riusciti, con il testo del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale – Serie Generale – n. 128 del 19 maggio 2020, SO n. 21/L), coordinato con la legge di conversione 17 luglio 2020, n.77 recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, a far inserire all’articolo 5 ter l’istituzione della scuola di specializzazione in medicina e cure palliative a decorrere dall’anno accademico 2021/2022, a cui possono accedere i laureati in medicina e chirurgia. Al comma 2 è altresì introdotto il corso di cure palliative pediatriche nell’ambito dei corsi obbligatori delle scuole di specializzazione in pediatria. Vengono destinati per questo fine 1,8 milioni di euro per l’anno 2021, 3,6 milioni di euro per l’anno 2022, 5,4 milioni di euro per l’anno 2023 e 7,2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2024.

Un piccolo successo, realizzato in abbastanza poco tempo e durante la pandemia. A testimonianza che, se si hanno le idee, c’è la volontà e si cercano sinergie in Parlamento, si possono realizzare piccoli passi in avanti. Che migliorano, come in questo caso, la vita dei nostri pazienti.


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