SPORTELLO VACCINALE


1.

Si presenta al centro vaccinale la mamma di Daniel, bimbo di 11 mesi con un precedente reflusso vescico-ureterale, per la terza dose di esavalente e di antipneumococco.

► Buongiorno mamma, com’è andata l’ultima vaccinazione e com’è andato il controllo nefrologico?

► La vaccinazione l’ha tollerata benissimo. Per quanto riguarda il rene, invece, il reflusso vescico-ureterale sembra risolto, ma durante un esame particolare hanno rilevato una riduzione della filtrazione e il rene destro funziona meno dell’altro. Inoltre, hanno trovato un deficit di IgA. Non le nascondo di essere un po’ preoccupata.

► Mi spiace, la capisco! Le posso dire che il deficit di IgA, nella maggior parte dei casi, non provoca problemi immunologici significativi. Alcuni bambini sembrano rispondere meno alle vaccinazioni e a maggior ragione vale la pena vaccinare. Una volta approfondito che il bambino presenta un deficit selettivo di IgA non ci sono controindicazioni alle vaccinazioni.

► Ne approfitto anche per chiedere un consiglio. Avrei prenotato la vaccinazione per Covid e sto allattando: non so cosa fare, ho paura di danneggiare il bambino.

► Per quanto riguarda il vaccino per lei, consiglio di farlo, in quanto non c’è problema né se lei allatta, né se il suo bambino ha un deficit di IgA. Sono già state somministrate migliaia di vaccinazioni in varie parti del mondo e il consenso a livello internazionale è che non ci sia alcuna controindicazione. Potremmo persino dire che probabilmente farà bene a entrambi. Nel suo latte, dopo la vaccinazione, saranno presenti anticorpi contro SARS-Cov-2 che potrebbero proteggere anche Daniel.



2.

Una mamma del Mali, con un figlio di 8 anni, deve trasferirsi per alcuni mesi presso la famiglia di origine.

Il bambino è in regola con tutte le vaccinazioni di legge e facoltative.

La mamma sta tentando da alcune settimane di prendere un appuntamento per il bimbo, in un ambulatorio di viaggi internazionali.

Nonostante la difficoltà di comunicazione ha già chiamato il centro vaccinale (CV) di riferimento, quello dell’Asst confinante e quello del capoluogo di provincia.

La risposta in tutti i casi è stata che gli appuntamenti sono esauriti e non ci sono disponibilità prima della sua partenza.

La pediatra curante si attiva personalmente, ma riceve le stesse risposte.

Allora chiama un’amica che lavora in un CV e chiede aiuto.

La pediatra e l’operatore del centro, dato che il Mali risulta essere nella cintura della meningite e che il bambino ha effettuato una sola dose di antimeningococco C, eseguita a 13 mesi, concludono che almeno l’epatite A e ACWY devono assolutamente essere somministrati. In un comune CV, dove non sia presente un ambulatorio per viaggi internazionali, non è invece disponibile il vaccino per la febbre gialla.

La pediatra si attiva inoltre per una corretta profilassi antimalarica e antitifica.

L’operatore del CV chiama la mamma e, il giorno stesso, vengono effettuate l’antiepatite A e l’antimeningococco ACWY.

Si sarebbe potuto fare meglio: è un po’ tardi vaccinarlo il giorno prima della partenza (Moktar e la sua mamma avevano il volo il giorno successivo), nonostante la famiglia si fosse attivata per tempo.

Tra la pediatra di famiglia e l’operatore del CV si è fatta rete, con quello che era a disposizione.

La mamma se n’è andata felicissima e non finiva di ringraziare la sua pediatra e l’operatore del CV, per aver potuto fornire aiuto in una situazione di rischio concreto. Moktar un po’ meno: non aveva per niente voglia di ricevere 2 iniezioni, ma è stato coraggioso, nemmeno una lacrima!

Resta il dispiacere per non aver fatto anche le altre vaccinazioni.