SPORTELLO VACCINALE


A cura di M. Giuseppina De Gaspari



In una mattina qualunque, mentre si svolgono i 3 ambulatori vaccinali, si presenta il papà di Alexander. Era stato messo come ultimo appuntamento, nel dubbio che i genitori fossero no-vax dal momento che la famiglia non si era mai presentata e il bambino ha già compiuto 8 mesi.
Quelli coi renitenti sono solitamente colloqui molto impegnativi e si vuole evitare che creino ritardi agli altri utenti.

► Ho l’appuntamento per mio figlio.

► Buongiorno a lei... veramente ho altri bimbi prima,
lei è l’ultimo della mattina.

► Sì, ma ho problemi di lavoro. Insisto!

► Le dico subito che in questo caso non avrò molto tempo da dedicarle. E poi scusi, dov’è suo figlio?

► Sì appunto, vorrei poter parlare di questo... stiamo valutando cosa fare.

► Se è venuto da solo perché intende firmare i dissensi alle vaccinazioni, ci mettiamo un attimo.

► Assolutamente no, noi desideriamo vaccinare nostro figlio, ma non abbiamo ricevuto nessuna informativa.

(Questa frase viene sempre pronunciata da chi non vuole vaccinare).

► Veramente leggo dalla nota sul pc che le abbiamo mandato un invito e 2 raccomandate. Nell’invito c’è il riferimento al link di Wikivaccina, avete tutto il tempo per leggere le informative a casa, con calma. Ci sono le schede dei vaccini proposti, le domande più comuni dei genitori con le risposte di eminenti esperti.
Nel caso non vi sembrasse sufficiente ci sono riferimenti a ulteriori siti per approfondire.

► Certo, se il vostro sito funzionasse… Inoltre non abbiamo neppure ricevuto il calendario vaccinale.

► Ha provato più volte? Magari c’era un problema tecnico, può capitare… Andiamo adesso sul sito. Il sito funziona perfettamente. Posso stamparle qualcosa, per esempio il calendario?

► Sì, almeno quello... comunque mi sa dire quali sono le sole vaccinazioni obbligatorie?

► Si tratta di 10 vaccini, accorpati in 2 iniezioni: l’esavalente e la morbillo-parotite-rosolia-varicella (MPRV). Raccomandiamo, però, anche quelle contro le meningiti B e C e lo pneumococco. Suo figlio ha già 8 mesi e non è più possibile somministrare il vaccino contro il rotavirus. A proposito, perché non vi siete mai presentati, se desiderate vaccinare?

► Avevo inviato una mail all’Asst, per spiegare i motivi del ritardo. Non l’ha letta?

► Noi come servizio non abbiamo ricevuto nessuna mail.

► Nulla che funzioni quindi (risolino)...
Comunque il bambino è stato molto malato.

► Mi spiace, mi dica, di cosa si è trattato?

► Ha avuto una brutta dermatite da pannolino, diversi raffreddori e una volta la bronchite.

► Nessun ricovero, nessuna patologia da approfondire? Se capisco bene, nulla di grave.

► Ma noi non siamo medici, per noi sono stati problemi seri.

► Comunque avete avuto molti mesi per riflettere.
Se preferisce possiamo darci un nuovo, ma ultimo, appuntamento. Se invece torna col bambino possiamo procedere anche oggi stesso. Altrimenti, se preferisce firmare il dissenso oggi e poi ci rivediamo, mi dica.

► Io non firmo proprio niente, devo avere la garanzia che a mio figlio le vaccinazioni non provochino nessuna conseguenza.

► Per correttezza aggiungo una nota dove si dice che rinuncia alle vaccinazioni e non accetta di firmare i dissensi.

(L’altro operatore mi segnala il malumore dei genitori in attesa).

► Scusi ma le sembra il modo di liquidarmi?

► Mi sembra che oggi non si arrivi a nessuna conclusione. Come le dicevo, mi spiace far aspettare inutilmente gli altri bambini.

► Se questo è tutto quello che può fare per aiutare noi genitori inesperti, allora me ne vado. Mi sembra che lei sia prevenuta.

(Il papà su questo ha ragione, siamo esauriti da questo tipo di situazione). Le stampo l’appuntamento, magari ne riparliamo con più calma. La saluto.

Passano 2 giorni e il papà invia una PEC ai direttori generale, sanitario, sociosanitario e a tutta la dirigenza ASST, dove si segnala che il genitore si è presentato per vaccinare il figlio, è stato accolto con frettolosità e lamentandosi di tutti gli operatori, in particolare del medico, sostenendo che è assolutamente impreparato, ha sbagliato persino nell’indicare le vaccinazioni obbligatorie, ha preteso firme di dissenso quando si chiedeva legittimamente solo chiarezza e approfondimento, al fine di una scelta responsabile.
Il genitore chiede pertanto di avere altri interlocutori, più esperti e professionali, e allega la lista delle domande cui siamo tenuti a rispondere, prima di vaccinare.
Le domande sono un centinaio, reperibili su siti novax,
a noi molto ben note, da parecchi anni.

Cosa abbiamo imparato? Che non riusciamo a gestire queste situazioni... forse ci servirebbe un corso di counseling motivazionale per evitare di cedere alle provocazioni.
Il papà non ha mai smesso di avere un tono ironico e ha continuato coi risolini, come a prendere in giro, ma sarà stata una nostra impressione.
L’amarezza di noi operatori, come già avvenuto in casi simili, è innegabile.



2.
Non vorremmo vaccinare, ma…


Veniamo contattati dalla pediatra del piccolo Gabriele.

Il bambino è nato con un rarissimo difetto della beta ossidazione degli acidi grassi, in particolare della proteina trifunzionale mitocondriale (TFP), fenotipo a prognosi infausta. La sintomatologia da difetto energetico coinvolge cuore, fegato, muscolo, sistema neurologico, retina, e il neonato è esposto al rischio di crisi ricorrenti di rabdomiolisi.

Dopo le dimissioni dalla neonatologia i genitori avevano già il contatto VIDAS perché si sarebbe trattato purtroppo di una sopravvivenza breve.

Veniamo colpiti da questa situazione, così grave ed emotivamente coinvolgente.

La pediatra chiede un parere a noi, se consigliare le vaccinazioni, almeno quelle obbligatorie, o soprassedere. Il rischio che Gabriele potrebbe correre è la rabdomiolisi, anche solo per una puntata febbrile o un’iniezione.
Il centro di riferimento, al momento, ritiene inappropriato procedere. Noi ci assicuriamo che tutto il nucleo familiare (genitori e fratellino) sia vaccinato correttamente per creare un anello di protezione intorno al bambino.
Chiedo un parere autorevole perché vorrei decidere al meglio. Mi viene consigliato di non vaccinare, rispettando però il desiderio dei genitori.

Sento la famiglia per avere notizie di Gabriele e fare il punto sulle vaccinazioni. Il papà dice che il bambino sta sorprendentemente “bene” contro ogni previsione. Continua la dieta ipolipidica a pasti frequenti e l’indomani avrebbero posizionato in ospedale il “tubicino gastrico” per la PEG (gastrostomia endoscopica percutanea). Il digiuno va evitato assolutamente poiché innescherebbe la via metabolica dell’ossidazione degli acidi grassi che in Gabriele è bloccata. Il papà mi chiede di risentirci a breve e che sono orientati per le vaccinazioni.

Nuovamente sento la curante che conferma la determinazione dei genitori, in particolare del papà, nel chiedere le vaccinazioni. Temono che il bambino possa ammalarsi per una delle malattie prevenibili coi vaccini. Nel frattempo il Centro per le malattie metaboliche programma una rivalutazione del caso non spiegandosi come mai il bambino continui a crescere, sorridente e partecipe. Purtroppo viene confermata sia la diagnosi che la prognosi. Come da accordo contattiamo la famiglia e il papà conferma la decisione di vaccinare, sono disposti a correre i rischi di effetti collaterali, anche gravi.
Si sentono più sereni cosi. Diamo l’appuntamento, piuttosto perplessi.

La mamma e Gabriele si presentano al CV. Il bimbo nel frattempo è giunto ai 4 mesi e dopo tutta la documentazione letta non ci saremmo aspettati un bimbo in buone condizioni generali apparentemente senza segni di malattia. La mamma ci spiega quanto sia difficile la situazione, soprattutto per l’aspettativa di vita e il carico psicologico, sia per il fratellino che per loro genitori. Comincia sommessamente a piangere accarezzando il figlio. Parliamo di molte cose, senza sapere bene trovare le parole adatte, ammesso che esistano. Si decide per effettuare l’esavalente, ma noi non vorremmo proprio pungere questo piccolino… Rimaniamo d’accordo con la mamma di monitorare la situazione al telefono, nei giorni successivi.


Il bambino non ha avuto nessun problema dopo l’esavalente, nulla di nulla. Chissà se ci rivedremo per la seconda dose.

Ecco una delle rare occasioni in cui avremmo considerato condivisibile la decisione dei genitori di non vaccinare.