Se dieci anni vi sembran pochi…

Maurizio Bonati

Dipartimento di Salute Pubblica
Istituto di Ricerche Farmacologiche
Mario Negri IRCCS, Milano

maurizio.bonati@marionegri.it


“…avevo pochi anni e vent’anni sembran pochi,

poi ti volti a guardarli e non li trovi più.

E mi ricordo infatti di un pomeriggio triste,

io, col mio amico ‘Culo di gomma’, famoso meccanico,

sul ciglio di una strada a contemplare l’America,

diminuzione dei cavalli, aumento dell’ottimismo”.

Francesco De Gregori, Bufalo Bill, 1976 


La tragicità della coscienza collettiva a cui rimanda la canzone di De Gregori è ricorrente come ci indicano quest’anno la guerra in Ucraina, la pandemia Covid-19, l’aumento della povertà e delle diseguaglianze… “aumenta l’ottimismo” (speranza di vita?) con il tempo, ma “poi ti volti a guardarli” questi eventi/indicatori (qualità della vita?) e “li trovi ancora”, per esempio dopo dieci anni, poco mutati o addirittura cronicizzati o peggiorati.

Nel 2012 Vladimir Putin viene rieletto Presidente della Russia (terzo mandato, oggi al quarto) avviando la risoluzione della “crisi della Crimea” (conclusasi con l’invasione del 2014). A Kiev la Spagna si aggiudica per la terza volta il campionato europeo di calcio battendo l’Italia per 4 a 0. Quest’anno gli italiani vanno in Ucraina per dare un aiuto ai profughi accampati in varie località provenienti da est, da Donetzk, dalle regioni campo di battaglia. Sono donne, bambini, anziani. La guerra li ha resi viandanti e mendicanti. Anche se cesseranno i fuochi non potranno tornare, le distruzioni glielo impediranno. Le occupazioni militari glielo impediranno1. Il 24 febbraio 2022 la Russia dichiara guerra all’Ucraina innescando la più grande crisi di rifugiati al mondo, lo spettro di una recessione in molti Paesi dopo un’inflazione pervasiva, una crisi energetica di dimensioni globali, una crisi alimentare per i Paesi con scarse risorse, in particolare quelli africani.

Nei primi sei mesi di guerra per l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) sono 11.536.470 i rifugiati dall’Ucraina che hanno attraversato i Paesi vicini in cerca di sicurezza, con il numero maggiore in Polonia, Russia e Germania. Altri 6,6 milioni di persone sono sfollati all’interno dell’Ucraina. Si stima che 16 milioni di persone abbiano bisogno di protezione e assistenza umanitaria2. Nello stesso periodo sono stati registrati 5587 civili uccisi e 7890 feriti, anche se le vittime effettive sono molte di più secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr)3. Di queste, almeno 356 sono minori, di cui il 16% di età inferiore ai 5 anni. Mentre i minori feriti sarebbero almeno 586, di cui il 13% di età inferiore ai 5 anni. La maggior parte dei morti e dei feriti è stata vittima di armi esplosive come artiglieria, missili e attacchi aerei. Secondo fonti ucraine quasi 9000 militari ucraini sono stati uccisi in guerra, mentre secondo le stime dei servizi segreti statunitensi finora in Ucraina sono stati uccisi circa 15.000 soldati russi e tre volte tanti sono i feriti: un numero pari al totale delle vittime sovietiche durante l’occupazione dell’Afghanistan da parte di Mosca tra il 1979 e il 1989. Le cifre fornite dai contendenti e dai rispettivi sostenitori sono difficili da verificare perché elemento dell’informazione e della propaganda di guerra, quelle stimate dalle Agenzie internazionali sono più attendibili, ma sicuramente sottostimate. Così se fossero vere le stime fatte addizionando giorno per giorno il numero di vittime riportate dalla stampa, le vittime civili in Ucraina sono state 26.047 nei primi quattro mesi di guerra: la tragedia e le sue ripercussioni future sarebbero ancora più drammatiche4. Nella guerra che durò tre anni e otto mesi in Bosnia Erzegovina i civili uccisi furono 38.697. Nel 2012 erano 38 in 24 Paesi e territori e almeno 95mila persone, in maggioranza civili, morirono5. Nei conflitti bellici da sempre è il numero dei deceduti a definire la rilevanza, eppure le sequele negative della guerra non riguardano solo i diretti coinvolti, ma tutti coloro che per ragioni politiche o economiche hanno relazioni dirette o indirette con le nazioni in guerra. L’effetto delle sanzioni ne è un esempio: in un contesto globale, gli effetti della guerra sono globali, sia nel breve che nel lungo periodo. Le diseguaglianze tra i popoli e le comunità sono ulteriormente aumentate a causa della pandemia Covid-19 e la guerra in Ucraina (la più coinvolgente dei 59 conflitti in corso nel mondo e la più recente dei cinque conflitti principali con Afghanistan, Myanmar, Yemen, Tigray con oltre 10.000 morti/anno)6 va a minare la speranza e la qualità della vita dell’intera maggioranza del mondo.

Il rischio di povertà è aumentato ovunque nel mondo e anche in tutta Europa, in particolare in Italia7. Nel 2021 le persone a rischio di povertà, ovvero quelle con un reddito inferiore al 60% di quello medio disponibile, erano 11,84 milioni con una percentuale del 20,1% della popolazione, in crescita nell’intero ultimo decennio. Preoccupante il rischio per i bambini e gli adolescenti, in particolare per i piccoli sotto i 6 anni d’età: 2,85 milioni di minori vivono in famiglie con un reddito inferiore al 60% di quello medio o in famiglie con una grave privazione materiale e sociale o in una famiglia con un’intensità di lavoro molto bassa. La locuzione “questione meridionale” indica, nella storiografia italiana, la percezione, maturata nel contesto postunitario, della situazione di persistente arretratezza nello sviluppo socio-economico delle regioni dell’Italia meridionale rispetto alle altre regioni del Paese, soprattutto quelle settentrionali. Oggi la condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia è espressione dell’irrisolta “questione meridionale”. Ricorre il 10° anniversario della scomparsa del cardinale Carlo Maria Martini, il fondatore della Casa della Carità che, nella periferia di Milano, voleva che si promuovesse cultura a partire dall’accoglienza. Dell’andare verso i fragili che sono, ancora oggi e più di ieri, i senza dimora, i profughi, i poveri e tra questi bambini e ragazzi bisognosi di costruire futuro.

Nel 2012 viene segnalato il primo caso di MERS (Middle East Respiratory Syndrome) o sindrome respiratoria causata dal un coronavirus simile a quello della SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) del 2002. Bassa contagiosità per la MERS (R0 <1), ma alta letalità. La Covid-19 si pone tra le due. Ci avviamo al terzo anno dall’inizio della pandemia e se ci fosse una nuova ondata, intensa per gravità e durata, come accadde nel primo anno le risposte emergenziali sarebbero pressoché identiche. La carenza di medici e infermieri (circa 80.000) si è ulteriormente accentuata, la medicina del territorio rimane un nodo irrisolto; il ruolo dei medici di famiglia ancora in attesa di ridefinizione per ruoli e competenze; le case della comunità confinate ad un problema architettonico; gli ospedali di comunità elementi di un disegno assistenziale confuso; una missione 6 del PNRR senza operatori; bisogni di anziani e bambini ancora una volta negati con provvedimenti (RSA, vaccinazioni, scuole) i cui esiti, se valutati in modo appropriato, avrebbero evidenziato i limiti e gli errori; una medicina preventiva che rimane un generico auspicio. Non è che la storia si ripete, magari due volte prima come tragedia e poi come farsa come sosteneva Karl Marx: è che permane, si ripete e cronicizza, l’incapacità di apprendere ed investire in modo appropriato e permanente in programmi preventivi, contenitivi e organizzativi, strategici e strutturali, nazionali e globali. La mancanza di un’adeguata e qualificata informazione, il ruolo di una politica limitata nello sguardo e nel rapporto con la comunità caratterizzano l’approccio fideistico e scarsamente scientifico… nell’attesa di quello che succederà in autunno8. Gli eventi si ripresentano, si ridisegnano, si ripetono se non si è imparato e agito di conseguenza. 


Nota. “Ripassando dalle parti del cuore” (re-cordis) nel 2012 ci ha lasciato Alessandro Liberati: un innovatore efficace della docenza e della formazione, un professionista scientifico di straordinaria umanità, competenza e dedizione, un instancabile difensore del diritto alla salute9. La gestione della pandemia Covid-19, per modalità, competenze, conoscenze, sta ad indicare che il suo ultimo invito a disegnare una nuova governance della ricerca e una nuova organizzazione della salute pubblica non solo rappresentava un bisogno, ma che questo è rimasto disatteso10. La necessità di “riallineare” conoscenze e decisioni privilegiando il diritto alla miglior cura disponibile, sia per il paziente che per la comunità11, è l’indicazione di una emergenza continua in attesa che si estingua da sola seguendo l’R0. Un anno di saudade fu il 2012 di nostalgia per chi terminò la sua corsa, ma di speranza nel continuare la staffetta12.


BIBLIOGRAFIA


1. Fondazione Erri De Luca. L’Ucraina in agosto. https://fondazionerrideluca.com/web/lucraina-in-agosto/ (ultimo accesso 4 settembre 2022).

2. UNHCR Italia. Emergenza Ucraina – Aggiornamenti dal campo. https://www.unhcr.org/it/cosa-facciamo/emergenze/ucraina/ (ultimo accesso 5 settembre 2022).

3. The UN Human Rights Office. Ukraine: civilian casualty update 22 August 2022. https://www.ohchr. org/en/news/2022/08/ukraine-civilian-casualty-update-22-august-2022 (ultimo accesso 5 settembre 2022).


4. Zunino C. Guerra in Ucraina, un bilancio dopo 4 mesi: i civili uccisi sono almeno 26.000. La Repubblica, 24 Giugno 2022. https://www.repubblica.it/esteri/2022/06/24/news/ucraina_i_civili_uccisi_sono_almeno_28000-355148633/ (ultimo accesso 5 settembre 2022).

5. Casey-Maslen S. War Report 2012. Oxford: Oxford Press, 2013.

6. Acled (Armed Conflict Location & Event Data Project). Armed conflict location & event data project. https://acleddata.com/#/dashboard (ultimo accesso 5 settembre 2022).

7. Eurostat. Living conditions in Europe - poverty and social exclusion. 2022 https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php? title=Living _conditions_in_Europe _-_poverty_and_social_exclusion& oldid=549030 (Ultimo accesso 5 settembre 2022).

8. Clavenna A, Bonati M. Strategie per contrastare la pandemia, aspettiamo l’autunno? Scienzainrete 1 luglio 2022. https://www.scienzainrete.it/articolo/strategie-contrastare-pandemia-aspettiamo-lautunno/antonio-clavenna-maurizio-bonati/2022-07 (ultimo accesso 5 settembre 2022).

9. Bonati M. Sandro Liberati: ragione e passione giocose. Ricerca&Pratica 2012; 28: 3-4.

10. Addis A, De Fiore L. I Liberati’s principles dieci anni dopo. Recenti Prog Med 2022; 113: 9-11.

11. Liberati A. Need to realign patient-oriented and commercial and academic research. Lancet 2011; 378: 1777-8.

12. Bonati M. Un anno di saudade! Ricerca&Pratica 2012; 28: 239-40.