Felicità


“Viminale: svolta in corsia. Polizia in tre ospedali”. Il titolo del quotidiano Il Mattino del 16 gennaio 2023 è sicuramente una novità: nella sanità eravamo abituati alle incursioni della Guardia di Finanza. Invece no, ora la palla passa alle “forze dell’ordine” incaricate di fermare “i raid contro i camici bianchi”. Cardarelli, Pellegrini e Ponticelli sono ospedali considerati “ad alto rischio ambientale” e non è chiaro se lo siano per la posizione topografica, per la frequentazione o per la qualità dell’assistenza.

Solo. Il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Bruno Zuccarelli, ha detto ai giornalisti con grande candore che “bisogna formare le persone facendo capire loro che la sanità non è solo un disastro”.  Quella parola – solo – è davvero meravigliosa. Nonostante quello che potremmo credere leggendo i giornali che raccontano purtroppo di aggressioni e violenze nei confronti di medici e infermieri, non mancano i sondaggi che dicono invece che la maggior parte dei medici è in realtà piuttosto felice.

Felicità. I risultati di una ricerca svolta negli Stati Uniti dicono che circa il 60% dei medici si sente felice al di fuori del lavoro e il 73% sceglierebbe di nuovo di studiare Medicina. Quelli proprio davvero contenti sono i reumatologi che guidano la speciale classifica davanti ai chirurghi, allergologi e ortopedici. All’estremo opposto, i più infelici sarebbero i neurologi, gli infettivologi, i cardiologi e gli oncologi. La cosa troverebbe una giustificazione considerando un altro dato: il 27% dei medici ritiene che la cosa che dà più gioia è rendersi conto dell’impatto positivo delle decisioni assunte. In alcuni ambiti della medicina la guarigione è meno probabile che in altri.

Ma se l’amor fa molto, il denaro fa tutto. Il 28% dice che lo stipendio basso è una delle principali fonti di burnout e anche questo spiega la presenza nella zona alta della classifica di chirurghi e ortopedici. Comunque sia, più della metà dei camici bianchi accetterebbe una riduzione dello stipendio per avere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata: conta parecchio il vincolo della reperibilità e pare che questo elemento favorisca specialisti – come per esempio i dermatologi – che possono meglio gestire il proprio tempo.

Gestire il tempo. Chissà che per raggiungere la felicità non convenga scegliere bene i giorni in cui andare in ospedale o in ambulatorio. Per esempio il lunedì successivo alla vittoria della squadra di casa, le mattine di bel tempo o – molto pragmaticamente – quelli in cui venisse assicurata la presenza di “drappelli nei presidi ospedalieri”* Dopo tutto, avvertiva Ennio Flaiano, i giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

Per saperne di più (o di meno):

Med School Insiders. 5 happiest types of doctors. Med Page Today 2023; 12 gennaio.

Woodward R, Cheng T, Fromewick J, Galvin SL, Latessa R. What happy physicians have in common: a qualitative study of workplace perceptions of physicians with low burnout scores. SAGE Open Med 2022;10: 20503121221085841.

Gidwani R, Nguyen C, Kofoed A, et al. Impact of scribes on physician satisfaction, patient satisfaction, and charting efficiency: a randomized controlled trial. Ann Fam Med 2017; 15: 427-33.

* Leggere I quotidiani è pur sempre un esercizio per ricordarsi dell’esistenza di parole che pensavamo scomparse, usate solo dai giornalisti.

Ldf – luca.defiore@pensiero.it