Il morso del leone


Il Morso del Leone è un progetto fotografico che esplora la disabilità attraverso il legame tra un genitore e un figlio, la cui condizione resta senza diagnosi.

Un viaggio visivo, una sorta di favola che esplora la consapevolezza di una realtà diversa, semplicemente unica nella sua straordinaria autenticità.

È anche il racconto di un’evoluzione naturale, capace di cogliere la forza dell’imprevisto, oltre ogni definizione.


“Caro Alessandro,

ho deciso di scriverti una lettera. O forse tante lettere. Ho letto che ‘la vita dei malati è una storia di prime volte’. Anche quella di chi gli sta vicino. Ci si sente come un giocoliere, fermo in equilibrio. È sufficiente un soffio di vento, una distrazione per perderlo e cadere a terra.

Se sei bravo lo riacquisti subito e torni a sfidare la gravità. Se non lo sei, se non sei pronto a qualsiasi cosa può accaderti intorno, perdi l’equilibrio cadi a terra. Una volta giù chissà se e come ti rialzi.

Le cicatrici più grosse che ho sul corpo sono state fatte da un leone che mio nonno, il tuo bisnonno, portò a casa quando ero piccola. Giocavo vicino alla sua gabbia e lui con una zampata mi ha trascinata sotto la grata, graffiandomi le gambe.

Vivo da sempre con queste cicatrici e quando qualcuno le vede quasi mi infastidisce la domanda ‘cosa ti sei fatta?’, perché Ale, come puoi immaginare, alla risposta ‘mi ha morso un leone’ non crede mai nessuno.

Le cicatrici sulla nostra pelle sono segni evidenti di traumi, ferite che con il tempo guariscono.

Diventano una nuova pelle, una storia da raccontare. Le ferite esterne si rimarginano. Quelle interne ti fanno marcire dentro.

Chi baderà a te quando io non ci sarò più? Quando non ci sarò, te ne accorgerai?”.

Elisa Bianchi Testoni

Testo tratto dalla Fanzine
“Il morso del leone” 
 









Quando sono rimasta incinta, non lo volevo. È stato uno shock. Non lo volevo. Ero giovane,
non mi sentivo responsabile per me, figuriamoci per una creatura.
Te lo confesso Ale, ho pensato
di interrompere la gravidanza,
ma ero già troppo avanti per farlo. Ma, mai come quella volta, il mio costante essere in ritardo
è stata una fortuna.




Volevo crescere insieme a te all’insegna della spensieratezza, giocando con le costruzioni, guardando insieme tutti i film
di
Star Wars e dei supereroi Marvel, portandoti sulle giostre
e in giro per il mondo.





Chi baderà a te quando io
non ci sarò più?
Quando non ci sarò,
te ne accorgerai?




Con te abbasso le armature,
ti mostro tutte le mie insicurezze,
le mie fragilità. Scusa Ale, dovrei essere più forte. Te lo dico sempre, per scherzare: in un’altra vita meriteresti una mamma migliore.




L'ospedale è quel luogo dove viene ridefinito il concetto
di spazio e tempo. Ci si sente come un giocoliere, fermo
in equilibrio.




Il nostro primo periodo insieme non l'ho vissuto in maniera molto serena, ma poi è migliorato.
Non so dirti il preciso momento
in cui è cambiato tutto.
Mi hai fatto diventare grande
alla velocità della luce.





Che bambino coraggioso e forte sei Alessandro. Lo sei da sempre molto più di me. Sei la mia più grande fonte di ispirazione.





Nata in provincia di Mantova nel 1986, inizio ad appassionarmi alla fotografia nel 2013 frequentando i primi corsi in un circolo fotografico del territorio.

In questi anni ho partecipato a diversi corsi e workshop con professionisti del settore per migliorare la mia tecnica ma soprattutto per maturare una mia personale forma di linguaggio, improntata prevalentemente al racconto fotografico. Un racconto sempre finalizzato a dare voce a realtà silenziose e dimenticate, che, attraverso la macchina fotografica, vuole canalizzare in immagini sensazioni e percezioni interiori.

Nel 2017 ho dato vita al Progetto “Non c’è limite al limite”, iniziativa fotografica benefica il cui ricavato viene devoluto all’Associazione Casa del Sole Onlus. Dal 2019 faccio parte del collettivo fotografico Order#10362.

Nell’aprile 2022 abbiamo presentato presso Creative Lab Mantova mostra fotografica e libro del progetto #3016, lavoro di documentazione sullo stato delle cose nei paesi colpiti dal sisma del Centro Italia nel 2016. Il progetto è stato presentato nell’ambito del Festival della Fotografia Etica nel 2022, a Senigallia, nell’ambito della rassegna fotografica “Racconti di Luce” curata da Lorenzo Cicconi Massi e ha ricevuto Menzione speciale a Urbanautica Insitute Award 2022. Il libro #3016 a luglio 2022 è stato presentato presso la Sala Civica di Pretare (Arquata del Tronto) e copia del libro è stata donata alla biblioteca comunale.
Nel 2022 ho esposto presso la Casa del Rigoletto a Mantova il progetto “[DIS]LOCATI, Vivere e sopravvivere all’ombra dell’argine”. Il progetto, esposto nell’ambito del festival “FUMANA: immaginari delle pianure”, indaga i luoghi in via di spopolamento lungo l’argine del Fiume Po.

Nel 2023 nasce l’Associazione TOPIS APS, di cui sono la presidente. Questa associazione di promozione sociale si occupa di organizzare vari eventi fotografici, tra cui «Non c’è limite al limite», e collaborare con realtà del nostro territorio.

Elisa Bianchi Testoni

www.elisabianchitestoni.com

eli.bianchitestoni@gmail.com

IG: @eli.bi.ti 


Chissà se sarò in grado. Chissà se soffri.
Chissà se sei felice. Chissà se sai quanto ti amo.
Chissà se diventerai grande.