SPORTELLO VACCINALE


A cura di M. Giuseppina De Gaspari


1.
Giovanni

In ambulatorio si presenta una mamma con il piccolo Giovanni di 1 anno, come sempre insieme al nonno materno che li accompagna in auto.

Ci siamo già visti in precedenza per le altre vaccinazioni.

Li accolgono il medico e l’infermiera. I rapporti tra le due colleghe non sono idilliaci in quanto più volte il medico ha chiesto all’infermiera di essere più gentile, sorridente, accogliente, nei confronti di bambini e genitori. Hanno già discusso in precedenza e l’infermiera, che peraltro è molto precisa e gran lavoratrice, purtroppo ha un caratteraccio e trasferisce spesso le problematiche personali nell’ambulatorio vaccinale. Se di buon umore fila tutto liscio, altrimenti è necessario cercare di smussare, dribblare coi genitori per evitare che si creino situazioni imbarazzanti o lettere di reclamo all’ufficio relazioni con il pubblico. È sempre stata una gran fatica lavorare con lei

Mamma: Ora Giovanni sta meglio, ma ha avuto vomito e diarrea, come molti suoi amichetti del nido. Anzi, visto che avete una bilancia (rivolgendosi all’infermiera), potrei sapere quanto pesa il bimbo?

L’infermiera non dice nulla ma alza gli occhi al cielo, il suo “non verbale” fa capire benissimo che è seccata.

Mamma: Scusi se approfitto… Sa, noi mamme siamo sempre un po’ preoccupate. Non vorrei avesse perso peso.

Infermiera: Va bene, io glielo peso. Ma scusi, qual è il problema? Mi sembra che suo figlio sia “bello grasso”.

A questo punto interviene il nonno, alzando la voce, tutto rosso in faccia. Sembra avere accumulato rabbia dalle precedenti sedute e rivolgendosi all’infermiera:

► Comunque lei dovrebbe proprio cambiare mestiere! Tutte le volte che siamo venuti a vaccinare Giovanni, mai un sorriso, un gesto gentile. Ci fa sempre capire che le diamo fastidio. È dura e con i bambini non ci sa proprio fare.

Ed elenca tutte le carenze della collega.

Medico: (al nonno): Per favore, lei ha ragione, ma cerchiamo di calmarci.

Nonno: Dottoressa, non sto parlando con lei. Lei non c’entra. Ce l’ho con l’infermiera, che è una gran maleducata.

L’infermiera guarda il nonno allibita, cerca di ribattere e i due cominciano a litigare.

Il medico assiste alla scena. Sente dire da quel nonno solo cose vere, che lei ha sempre pensato e che ha invitato da sempre l’infermiera a correggere, persino meravigliata da tanta precisione nell’elenco.

Dopo di che, nel gelo generale, vengono eseguite le vaccinazioni. Il medico cerca di mettere una pezza, ma sono tutti un po’ colpiti.

Appena usciti il medico rimane da solo con l’infermiera che scoppia a piangere e comincia a inveire dicendo che non è stata difesa a sufficienza, che avrebbe dovuto fermare quel nonno aggressivo, che si capiva benissimo che il medico stava dalla sua parte.

La cosa ha avuto un seguito.

L’infermiera è andata dal direttore del distretto dicendo che il medico non l’ha difesa abbastanza e che si è sentita mortificata. Il medico scopre che quell’infermiera ha praticamente litigato con tutti i medici con cui ha lavorato e che è stata allontanata dal reparto ospedaliero per difficoltà relazionali. I rapporti tra il medico e l’infermiera sono andati peggiorando finché il medico ha chiesto il trasferimento presso un altro centro vaccinale.

Non si sono mai più parlate, nonostante vari tentativi del medico di ricucire.


2.
Alexs

Alexs è un tredicenne albanese nato con talassemia major trasfusione-dipendente. Nel 2019, all’età di 10 anni, è stato sottoposto a trapianto di cellule staminali ematopoietiche midollari, da donatore non familiare HLA compatibile 10/10.

Viene inviato al nostro CV per la rivaccinazione.

► Medico: Ciao Alexs, ciao mamma. Ho già letto tutta la documentazione. Immagino che sia cambiata la vita di entrambi, dopo il trapianto.

Mamma: Guardi dottoressa, lei non può immaginare cosa voglia dire vivere legati alle trasfusioni. Dopo il trapianto non è stato facile: ha avuto varie infezioni e alcune reazioni di “rigetto”, ma adesso va tutto bene e apprezziamo la libertà! Non c’è paragone con la vita di prima. Sono, siamo, molto contenti.

Medico: Dimmi Alexs, parlo direttamente con te perché sei grande. Raccontami, come stai, hai ripreso la tua vita normalmente?

Alexs: Sto bene. Va meglio dopo il trapianto, l’unica scocciatura è che devo andare a scuola e non mi piace.

Medico: Forse ti sei disabituato alla scuola. È comprensibile Hai dovuto isolarti dopo il trapianto, ma sia la scuola che i compagni sono davvero importanti per tutti i ragazzi.

Alexs fa facce strane, ma significative e si rifugia su tik-tok….

Stendiamo il programma vaccinale, almeno per i vaccini inattivati, seguendo le indicazioni del Ministero della Salute.

Cominciamo subito riprendendo con il vaccino difterite-tetano-pertosse-polio-epatite B.

Una cosa non mi è chiara. Le indicazioni del Ministero prevedono 2 dosi di meningococco quadrivalente ACWY, ma la tempistica tra prima e seconda dose non è definita.

Spiego alla mamma che mi sarei documentata meglio su alcune vaccinazioni poiché nei bambini come Alexs lo schema di rivaccinazione sarebbe stato un po’ diverso dallo schema precedente il trapianto. È possibile infatti che, a seguito del percorso di cura del trapiantato, la risposta ai vaccini possa essere meno efficace.

Cosa dice la letteratura? I miei amici scienziati mi aiutano a cercare articoli recenti… Secondo la maggior parte degli autori viene suggerito un intervallo di almeno 8 settimane tra la prima e la seconda dose dell’antimeningococco ACWY. Invece, una recente consensus della società inglese di trapianti di midollo nei bambini indica un intervallo più lungo, di 9 mesi.

L’argomento è molto interessante per chi si occupa di vaccinazioni e vale sicuramente la pena approfondirlo.

Alexs ha tollerato bene le vaccinazioni eseguite. Chiede solo di avere l’appuntamento sempre di mattina, così salta la scuola. Disobbedisco.


Lo sportello vaccinale ha l’obiettivo di raccogliere segnalazioni e reclami dei cittadini sul funzionamento
e il miglioramento dei servizi vaccinali. Simuliamo lo sportello di un Urp/Ufficio relazioni con il pubblico
di una ipotetica Azienda Socio Sanitaria Territoriale, dove raccogliere le testimonianze inviateci dai lettori.

 Cittadino    Operatore del Servizio vaccinale